Anche i duri

17.06.2025

Com'è strana, la morte.
Più passa il tempo più mi ritrovo ad averci a che fare, più o meno indirettamente, eppure continuo a non capirla, a non essere pronta.
Già, perché la morte è sempre un passo avanti, anche quando penso di essermi preparata abbastanza, di aver già capito come funziona, arriva all'improvviso e si porta via tutto, lasciando il solito senso di amaro in bocca e un vuoto che mi schiaccia il petto.
Sei andato via all'improvviso anche tu, come gli altri prima di te, eppure a me sembra impossibile da credere.
Mi sembra che tu sia partito per un viaggio, mi aspetto di vederti tornare tra un po', scendere le stesse scale, sederti allo stesso posto. Ma tu, come gli altri, non torni.

Dicono che il tempo curi ogni cosa e sono sicura che in parte sia vero, ma il vuoto che senti, quello non si rimargina mai.
Può smettere di strapparsi la voragine, ma nel petto il buco rimane, non si chiude.
Sono venuta al tuo funerale, ma tutto era così surreale, mi sembrava assurdo che il mondo potesse continuare a girare indisturbato, che tutto potesse essere come è sempre stato, ma senza di te.
Mi è tornata in mente una canzone di Marracash che dice "io non temo la morte, ma ho paura di non vivere" ed effettivamente il dover troppo vivere, il non fermarsi mai, il non avere mai tempo, è una caratteristica comune dell'indole umana.
La morte insegna però a mettere le cose in prospettiva, insegna il valore effettivo del tempo passato, fa da monito al fatto che il tempo va veloce e che niente è eterno.

Ci sono quei duri ma dall'anima buona, che quando partono lasciano dietro di sé un vuoto ancora più grande e difficile da accettare proprio per tutta la vita che hanno vissuto così intensamente fino alla fine.
Forse, però, quel buco nel petto è proporzionale alla presenza che c'è stata, ed è come un'impronta che non si cancella, che rimane a testimonianza di quanto fosse grande l'impatto di quella persona su di noi.
Mi piace pensare che, un giorno, siano proprio queste impronte a guidarci l'uno all'altra un'ultima volta, attirate da un'energia invisibile che nemmeno la morte riesce a spezzare.


Green