Ave o Maria
Sono al bar e parlo con uomini più grandi di me.
Fanno battutine spiacevoli e allungano un po' troppo le
mani.
Mi dicono "Ah se avessi vent'anni di meno", che è solo un
eufemismo per "Ah se non avessi una figlia".
E io sorrido, e li ascolto, e sorrido, perché cos'altro
posso fare se non fingere di essere lusingata dalle avances di uomini il cui
uccello ha smesso di funzionare quando ero in prima superiore.
Scrollo questi pensieri dalle spalle e torno a civettare,
magari qualcuno mi lascia una mancia.
Ma la verità è che mi piacciono le attenzioni, persino da
uomini disgustosi come loro.
Sapere che oggi sarò la cosa più interessante della loro
giornata mi esalta, e forse domani metterò una canottiera un po' più scollata,
e dei pantaloni un po' più attillati, e magari mi trucco un po' di più, e forse
liscio i capelli, ed improvvisamente mi ritrovo davanti allo specchio del mio
bagno in agitazione, perché se non posso essere bella per dei cinquantenni
forse non posso essere bella per nessuno.
E martorio il mio viso e il mio corpo per degli uomini che
il massimo che potranno fare è una sega sulle mie foto di Instagram.
Ma è questo quello che voglio, no? Diventare una sorta di
icona a cui pregare la notte.
R.C.