Death of a Unicorn

La A24 arriva al cinema pronta a stupire con il suo nuovo film, una dark comedy un po' slasher, un po' lezione morale, un po' film per famiglie e con unicorni, magia, sangue, violenza, mostri, leggende medievali... ma funzionerà tutto questo?
Una lettura semplice
I guai si scaraventano tempestosi sui protagonisti perchè hanno ucciso ciò che di magico c'era nella loro vita e le conseguenze sono disastrose (da qui parte lo slasher).
Invece di essere ammaliati da una creatura magica leggendaria, pensano solo ai soldi, fingendosi anime benevoli e nascondendo l'avidità con belle parole.

L'inventiva dove l'abbiamo lasciata?
La famiglia ricchissima che vuole sfruttare la magia dell'unicorno è anch'essa uno stereotipo ambulante, senza un filo di umanità. Per di più il tutto si svolge in una villa isolata dal mondo, dove i telefoni prendono poco o nulla e ci sono pochi personaggi.
Diciamo che personaggi, premesse e ambientazione sono banali, ma accettabili. Perché accettabili? Perché in fondo, una volta iniziata la parte sanguinolenta, a noi spettatori interessa solo vedere sangue, morti violente e sbudellamenti.
Tutto il resto può passare in secondo piano.

Ma è bello o no?
Se volete guardarlo, pensatelo come un tranquillo film ne brutto ne bello, ideale magari per una serata tra amici o per un pomeriggio annoiato. È comunque un bel film che ha voluto fare qualcosa di diverso, cioè portare un'idea un po' folle sul grande schermo (e utilizzando modelli in 3D degli unicorni).
Non c'è molto altro da dire in realtà. Cercate solo di godervi le meraviglie che incontrate nella vita di tutti i giorni, perché ignorarle è come ucciderle, e nulla è più triste di questo.
★★★★★★★☆☆☆
di Andrea Brevi