Sotto Accusa

Nel 1988 uscì il film "Sotto Accusa" che volle far luce su questo specifico aspetto dello stupro: non solo è un crimine brutale, ma nella società è purtroppo considerato una responsabilità anche della donna, la quale non deve agire o vestirsi come vuole altrimenti diventa provocatoria e "se lo va a cercare".
Infatti la prima parte del film scorre senza intoppi: Sarah Tobias (interpretata da Jodie Foster) viene stuprata e denuncia gli aggressori; gli avvocati delle due parti si accordano sulla condanna e gli stupratori vengono infine condannati solo per aggressione - che d'altronde è il massimo che si poteva pretendere da casi come questo. La vicenda dunque sembra conclusa e archiviata, ma il rapporto sempre più profondo tra Sarah e Kathrin spingerà quest'ultima a portare in tribunale le persone che, pur assistendo alla scena, non intervenirono, bensì incentivarono la violenza.
E la battaglia in tribunale mette in evidenza proprio come, per difendersi, gli accusati insistono che la vittima ballava in modo provocatorio, era vestita in modo sconcio e aveva bevuto troppo, quindi se l'è cercata (ovviamente senza dirlo esplicitamente).

Manca quindi quella tensione che caratterizza i film giudiziari, che fa attendere lo spettatore per l'esito del processo. Serve grinta, ma c'è molto piattume. Così rimane solo la critica sociale, un bel "è sbagliato assistere ad uno stupro e non intervenire" che si conclude con i titoli di coda.
Questo moralismo comunque non pesa perché il film non dura molto, anzi, è godibile proprio perché lo si vede in un attimo.
L'aspetto più bello del film sta nella sua capacità sia di mostrare una scena di stupro sia di parlare di un tema pesante, senza però diventare difficile da guardare. Spesso i film d'accusa sociale sono difficili da digerire per via dei forti temi trattati, ma "Sotto Accusa" riesce ad essere guardabile senza divetare stomachevole e rimanendo nel massimo rispetto per l'argomento in questione.
Anche le prestazioni delle attrici protagoniste danno il giusto tono alle scene e ciò permette allo spettatore di affezionarsi, finendo per tifare per loro.
Tutto sommato è un film carino e riuscito, ma non è da guardare a tempo perso: lo stupro è un argomento serio e nella pellicola c'è anche la scena esplicita della violenza sessuale, quindi non è nemmeno un film per bambini.

Valutazione:
7 / 10
- Breve durata, non si dilunga inutilmente
- Profondo, ma non pesante, nonostante il tema difficile
- Coinvolge per il tema insolito e poco trattato nei film
Punti deboli:
- Manca di tensione, che spesso è la parte più importante dei film di questo genere
- Non approfondisce troppo il tema, rimane un po' superficiale
- I protagonisti non affrontano vere difficoltà, gli fila tutto liscio... forse un po' troppo
di Andrea Brevi